«Verità
su Fatima»
di Giovanni
Cantoni
Dal 10 al 13 maggio
1991 Papa Giovanni Paolo II ha compiuto il suo secondo pellegrinaggio apostolico
in Portogallo, e domenica 12 e lunedì 13 ha visitato il santuario di Fatima,
dove – nelle stesse date – si era già recato una prima volta nel 1982, l’anno
seguente l’attentato da lui subito il 13 maggio 1981, in Piazza San Pietro. L’avvenimento
ha attirato l’attenzione dei mezzi di comunicazione sociale, ma questa attenzione
si è pressoché esaurita prima nell’ipotesi di una rivelazione
da parte del Sommo Pontefice del cosiddetto terzo segreto di Fatima – di fatto, la
terza parte dell’unico messaggio -, poi nel dare corpo a una presunta pubblica
delusione per tale mancata rivelazione. Mostrerò come maggiore attenzione
alle parole e agli atti pontifici durante la visita al santuario e a commento di
essa avrebbe permesso di cogliere aspetti forse non secondari del nostro tempo.
Mercoledì
15 maggio 1991, in occasione della prima udienza generale dopo il suo secondo pellegrinaggio
a Fatima, il Santo Padre ha affermato: Tutto questo decennio lo considero
come dono gratuito fatto a me in modo speciale dalla Divina Provvidenza; per questo
mi è stato dato particolarmente come compito, affinché io possa servire
ancora la Chiesa, esercitando il ministero di Pietro. Misericordiae Domini,
quia non sumus consumpti (Lam. 3, 22) (1). Nella stessa
data, in una meditazione rivolta a pellegrini polacchi, il Papa ha detto: 1.
Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo
(Mc. 1, 15).
Dieci
anni fa fui introdotto nell’esperienza di Fatima vissuta dalla Chiesa. Ciò
avvenne il pomeriggio del 13 maggio in Piazza San Pietro: l’attentato alla vita del
Papa. Nello stesso tempo a Fatima le folle dei pellegrini ricordavano l’avvenimento
che lì aveva avuto luogo il 13 maggio del 1917.
2. Nell’anno
in cui la rivoluzione bolscevica poneva fine all’impero zarista, l’umile Serva
del Signore ha fatto conoscere di essere Madre degli uomini e dei popoli, particolarmente
nel nostro Continente. Il messaggio di Fatima, trasmesso a semplici bambini, è,
nel suo contenuto essenziale, un ricordo delle parole di Cristo sopracitate: Convertitevi
e credete al Vangelo; il regno di Dio è vicino. La chiamata alla
conversione, alla penitenza e alla preghiera è una verità fondamentale
del Vangelo. Lo riconferma la Chiesa. Quindi il messaggio di Fatima ha la sua approvazione.
Intorno a questo fatto si è sviluppata nel nostro secolo l’esperienza di Fatima
fatta dalla Chiesa, legata a un particolare affidamento al Cuore della Madre del
Redentore.
3. La
Provvidenza divina mi ha consentito di divenire, in modo particolare, testimone di
tale esperienza. Nel decimo anniversario dell’avvenimento in Piazza San Pietro, il
13 maggio, mi è stato dato di trovarmi in mezzo a una grande folla di pellegrini
e di partecipare alla loro fervente preghiera. So che la vita, donatami di nuovo
dieci anni fa, mi è stata data dalla misericordiosa Provvidenza di Dio. Non
dimentichiamo le grandi opere di Dio (cf. Sal. 77/78, 7) (2).
Sempre nel discorso
pronunciato durante l’udienza generale del 15 maggio Papa Giovanni Paolo II, dopo
aver fornito la sintesi evangelica del contenuto del messaggio di Fatima
– sintesi da lui ripresa parlando ai pellegrini polacchi – ha ulteriormente approfondito
l’argomento: Il messaggio di Maria da Fatima si può sintetizzare
in queste prime e chiare parole di Cristo: Il Regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete al Vangelo (Marc. 1, 15). Gli avvenimenti
che si sono compiuti durante questo decennio sul nostro Continente europeo, particolarmente
nell’Europa Centrale ed Orientale, permettono di dare nuova attualità a questa
chiamata evangelica alle soglie del Terzo Millennio. Questi avvenimenti costringono
anche a pensare in modo particolare a Fatima. Il cuore della Madre di Dio è
il cuore della Madre che si prende cura non soltanto degli uomini, ma anche di interi
popoli e di nazioni. Questo cuore è totalmente dedicato alla missione salvifica
del Figlio: del Cristo Redentore del mondo, Redentore dell’uomo (3).
Dunque, a formale
smentita di quanti, nel corso degli anni, hanno negato – o tentato di coprire non
sempre ingenuamente – ogni collegamento fra il messaggio di Fatima e l’espandersi
dell’impero socialcomunista, quindi – più di recente – fra quest’ultimo e
l’attentato al Sommo Pontefice, l’interpretazione autorevole e in qualche modo autentica
fornita da Papa Giovanni Paolo II pone in indubbia relazione le tre realtà,
sottolineando come il loro legame sia evidentemente provvidenziale: infatti, lui,
il Papa, è stato violentemente introdotto dalla Provvidenza
nell’economia di Fatima, dal momento che – sono parole sue -, […]
da quando avvenne il noto attentato in Piazza San Pietro, un anno fa, al riprendere
conoscenza il mio pensiero si rivolse immediatamente a questo Santuario, per deporre
nel cuore della Madre celeste il mio ringraziamento per avermi salvato dal pericolo.
Ho visto in tutto quanto stava succedendo – non mi stanco di ripeterlo – una speciale
protezione materna della Madonna. E nella coincidenza – e non vi sono semplici coincidenze
nei disegni della divina Provvidenza – ho visto anche un appello e, forse, un richiamo
all’attenzione verso il messaggio partito da qui, […] tramite tre fanciulli,
[…] i pastorelli di Fatima, come sono universalmente conosciuti (4);
quindi è stato confermato nel ministero petrino in un decennio in cui oltre
la Cortina di Ferro si sono dati avvenimenti che costringono a
richiamare il messaggio.
Perciò
il Santo Padre – dopo aver fornito il grande quadro di fondo, dalla Genesi
all’Apocalisse, in cui inserire le apparizioni e il messaggio di Fatima nell’omelia
pronunciata il 13 maggio 1991 (5) e dopo aver confermato indirettamente l’articolazione
del messaggio stesso in tre parti, per la Chiesa, per ciascuno di noi e
per l’intera umanità (6), in qualche modo rafforzando l’ipotesi
che la terza parte riguardi la Chiesa, dal momento che le parti note sono relative
alla salvezza individuale, ciascuno di noi, e alla condizione
storica di tutti i popoli, tutta l’umanità – ha voluto
istituire in loco un nuovo legame fra la sua sopravvivenza e il suo ministero
petrino, gli accadimenti oltre la Cortina di Ferro e il messaggio di Fatima. Lo ha
fatto anzitutto richiamando esplicitamente il caso portoghese, paese
nel quale – secondo il messaggio – si sarebbe sempre conservato il dogma
della fede (7), poi firmando Dal Santuario di Fatima, il 13 maggio
1991 una lettera ai vescovi europei relativa all’Assemblea Straordinaria
per l’Europa del Sinodo dei Vescovi, convocata dopo gli avvenimenti che si sono prodotti
nell’Europa Centrale e Orientale (8) proprio per affrontare i problemi della nuova
evangelizzazione o ri-evangelizzazione (9).
In un certo senso,
il pellegrinaggio pontificio ha rivelato molta della verità su Fatima,
anche se rimane aperto il problema relativo alla consacrazione della Russia al Cuore
Immacolato di Maria: se la sua soluzione consiste nel rilevare che non è
stata fatta, ma che qualcosa è stato fatto in tal senso, quindi qualcosa
è accaduto, accade e può accadere nel senso della promessa del trionfo
del Cuore Immacolato della Madonna (10), i gesti e le parole del Sommo Pontefice
fanno in qualche modo presente che la realizzazione del messaggio è ancora
una volta straordinariamente affidata alla collaborazione degli uomini attraverso
la pratica della preghiera e della penitenza, cioè per mezzo della conversione
come radicale cambiamento di vita; inoltre, inducono a riflettere sul fatto che il
miracolo può non consistere tanto nell’esito – l’evangelico Il
Regno di Dio è vicino, tipo e prologo della promessa mariana Infine,
il mio Cuore Immacolato trionferà (11) – quanto nell’ennesima gratuita
possibilità data agli uomini di essere collaboratori della sua realizzazione.
Quindi, la nuova
evangelizzazione parte da Fatima, sia di principio che di fatto, cioè
sia considerata come luogo in cui è stata tempestivamente descritta la parabola
dell’impero socialcomunista, fase della più ampia parabola di apostasia della
Cristianità, sia come sintesi del Portogallo, resto
della Cristianità stessa: Fatima – si è chiesto Papa Giovanni
Paolo II –, luogo di profondi richiami spirituali, non ha forse un ruolo da svolgere
in questa nuova e necessaria evangelizzazione? […]
Dalla
Cova da Iria sembra emanare – si è risposto il Santo Padre – una luce
piena di speranza che riguarda i fatti caratterizzanti la fine di questo secondo
millennio. […] Essa […] spinge ad agire con coraggio per la nuova
evangelizzazione del continente europeo, tentato da un vasto movimento ateo teorico
e pratico che sembra voler costruire una nuova civiltà materialista
(12); infine, ha tracciato l’identikit della fase terminale della parabola
di apostasia della Cristianità affermando che esiste il pericolo
di sostituire il marxismo con un’altra forma di ateismo che adulando la libertà
tende a distruggere le radici dell’umana e cristiana morale (13).
Giovanni
Cantoni
* Articolo
comparso in Cristianità, anno XIX, n. 193-194, maggio-giugno 1991,
pp. 3-4; ripreso, con tagli nelle note, in Il Cuore della Madre, Rivista
mensile dell’Apostolato Mondiale di Fatima (Armata Azzurra), in collaborazione con
l’Unione Redazionale Mariana (URM), anno XXVIII, n. 11, Roma novembre 1991, pp. 5-6.
I rimandi nelle note sono stati aggiornati.
***
(1) Giovanni Paolo
II, Discorso all’Udienza Generale, del 15-5-1991, 1, in Insegnamenti di Giovanni
Paolo II, vol. XIV, 1, pp. 1247-1250 (p. 1247).
(2) Idem, Meditazione
per il Ciclo di Jasna Góra, ibid., pp. 1254-1255, trad. it., in L’Osservatore
Romano, 16-5-1991.
(3) Idem, Discorso
all’Udienza Generale, cit., 1, pp. 1247-1248.
(4) Idem, Discorso
davanti alla Cappella delle Apparizioni durante la veglia di preghiera a Fatima,
del 12-5-1982, n. 3, in Insegnamenti di Giovanni Paolo II, vol. V, 2, pp.
1536-1543 (pp. 1537-1538).
(5) Cfr. Idem,
Omelia nella Messa nel Santuario di Fatima, del 13-5-1991, in Insegnamenti di
Giovanni Paolo II, vol. XIV, 1, pp. 1228-1234, trad. it., in questo stesso fascicolo
di Cristianità, pp. 32-34.
(6) Idem, Atto
di affidamento alla Vergine di Fatima, del 13-5-1991, n. 1, in Insegnamenti di
Giovanni Paolo II, vol. XIV, 1, pp. 1235-1238 (p. 1235), trad. it., in questo
stesso fascicolo di Cristianità, pp. 34-36 (p. 34); cfr. Idem, Omelia
della Messa dinanzi al Santuario della Vergine a Fatima, del 13-5-1982, in Insegnamenti
di Giovanni Paolo II, vol. V, 2, pp. 1567-1577, in cui il Papa esprime, al n.
11, la propria amarezza vedendo […] quanti uomini, quante società
e quanti cristiani siano andati nella direzione opposta a quella indicata
dal messaggio di Fatima (p. 1575, trad. it. in questo stesso fascicolo
di Cristianità, pp. 26-30 [p. 29]).
(7) Così
la Madonna in occasione della terza apparizione, quella del 13 luglio 1917: cfr.
Antonio Augusto Borelli Machado, Le apparizioni e il messaggio di Fatima secondo
i manoscritti di suor Lucia, 4a ed. it., Cristianità, Piacenza 1982, p.
38 e pp. 38-39, nota 10; per la conferma pontificia, cfr. Giovanni Paolo II, Saluto
durante la veglia mariana nel Santuario di Fatima, del 12-5-1991, n. 4, in Insegnamenti
di Giovanni Paolo II, vol. XIV, 1, pp. 1215-1219 (pp. 1218-1219); e Idem, Discorso
ai presuli della Conferenza Episcopale Portoghese, del 12-5-1991, n. 6, ibid.,
pp. 1220-1227 (pp. 1225-1226).
(8) Cfr. Giovanni
Paolo II, Lettera ai Vescovi dell’Europa sull’Assemblea Speciale per l’Europa del
Sinodo dei Vescovi, del 13-5-1991, in Insegnamenti Giovanni Paolo II, vol.
XIV, 1, pp. 1239-1241.
(9) Idem, Enciclica
circa la permanente validità del mandato missionario Redemptoris missio,
del 7-12-1990, n. 33.
(10) Per la problematica
della consacrazione, cfr. Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995) e A. A. Borelli
Machado, Fatima, perestrojka e TFP, intervista a 30 Giorni,
del febbraio del 1990, in Cristianità, anno XVIII, n. 180-181, aprile-maggio
1990, pp. 5-10, con note redazionali; per il collegamento fra gli accadimenti oltre
la Cortina di Ferro e il messaggio, cfr. il mio L’impero socialcomunista fra crisi
e ristrutturazione, n. 7, ibid., anno XVIII, n. 177, gennaio
1990, pp. 3-6 e 12.
(11) Parole pronunciate
dalla Madonna sempre nel corso della terza apparizione, in A. A. Borelli Machado,
op. cit., p. 37.
(12) Giovanni
Paolo II, Discorso ai presuli della Conferenza Episcopale Portoghese, cit., n. 5,
pp. 1224-1225.
(13) Idem, Atto
di affidamento alla Vergine di Fatima, del 13-5-1991, cit., n. 3, p. 1236, trad.
it., in questo stesso fascicolo di Cristianità, p. 35.