«Le
accuse di antisemitismo sono vergognose calunnie»
così dice il Card. Cottier
«Una
vicenda sgradevole, che ha dato luogo solo a una polemica artificiale. L’accertamento
della verità storica non si fa alimentando polemiche e sospetti» Così
il cardinale Georges Cottier, teologo della Casa Pontificia, commenta il dibattito
avviato dal Corriere della Sera con la pubblicazione, il 28 dicembre, da parte
dello storico Alberto Melloni di una direttiva vaticana dei 1946 trasmessa alla Nunziatura
di Parigi: vi si chiedeva di non restituire alle famiglie i piccoli ebrei battezzati
per sfuggire alle persecuzioni naziste. Il caso che ha coinvolto la figura di Papa
Pio XII, per il quale è aperta una causa di beatificazione dal 1965, è
definito dal cardinale Cottier «una vicenda da giudicare in modo severo»
«È una calunnia avanzare il sospetto che Pio XII possa aver agito, in
piena II guerra mondiale, spinto da sentimenti antisemiti, spiega il teologo della
Casa Pontificia, stretto collaboratore di Giovanni Paolo II. «Accusare Papa
Pio XII di antisemitismo e ingiusto ed eccessivo. E le accuse che da tempo vengono
mosse contro la persona di Pacelli travalicano il campo della storiografia per sconfinare
nella sterile polemica. Accusare Pio XII di aver taciuto sull’Olocausto e di aver
commesso «forzature antigiudaiche» è il un atto di «una
polemica passionale, anacronistica e contraria alla verità storiografica»,
ha concluso il cardinale Cottier.
Testo tratto
da: Il Giornale di mercoledì 12 gennaio 2005, p. 27.