LETTERA
CONCISTORIALE DI URBANO VIII RELATIVA
ALLA CANONIZZAZIONE DI FRANCESCO SAVERIO
Roma, 6 agosto 1623
Nato nel castello
di Javier (Navarra-Spagna) nel 1506, il futuro apostolo dell’Oriente nel 1525 si
recò a Parigi per frequentare l’università e completare gli studi iniziati
in patria. Il 15 agosto 1534 Ignazio di Loyola, Francesco Saverio e altri cinque
compagni emisero il voto di praticare la vita apostolica in povertà e castità,
possibilmente in Terra Santa o dovunque il vicario di Cristo avesse ordinato loro.
Compiuti gli studi teologici (nel 1530 aveva conseguito il grado di magister artium
o dottore in filosofia), nel 1536 Francesco lasciò Parigi con i compagni
(eccetto s. Ignazio che era partito molto prima) diretto a Venezia, dove furono ordinati
sacerdoti il 24 giugno 1537. Risultato irrealizzabile il viaggio in Terra Santa per
la guerra tra la Repubblica di Venezia e i Turchi, Ignazio e i suoi compagni si presentarono
a Roma per mettersi a totale disposizione del pontefice Paolo III (1534-1549), che
il 27 settembre 1540 concedeva l’approvazione canonica alla «Compagnia
di Gesù».
Mentre il fondatore rimaneva a Roma, ricevendo ordini diretti dal
papa, i suoi compagni partirono in missioni pontificie nelle diverse regioni d’Italia,
Germania, Austria, Irlanda, Etiopia. A Francesco Saverio fu assegnato come campo
di apostolato la lontana India. Salpato da Lisbona il 7 aprile 1541, dopo un lungo
e penoso viaggio raggiunse il Mozambico, dove rimase per più mesi, prodigandosi
a favore di europei e indigeni. Il 6 maggio 1542 Francesco approdò a Goa (India),
capitale civile e religiosa dell’impero portoghese d’Oriente; fino al settembre si
dedicò all’istruzione di fanciulli e schiavi, alla cura dei lebbrosi, all’amministrazione
dei sacramenti. Partì, quindi, alla volta della costa sud-orientale dell’India,
dove circa 20.000 pescatori – convertitisi al cristianesimo negli anni 1535-1537
– erano rimasti pressoché privi di aiuto spirituale. Tra novembre e dicembre
del 1544 Francesco battezzò da solo oltre 10.000 persone. Consolidate nella
fede le comunità dell’India, sulla fine di agosto del 1545 riprese di nuovo
il mare, raggiungendo Malacca, le isole Celebes e le Molucche. Nel luglio 1547 ritornava
a Malacca, dove incontrò un giapponese, fuggito dal suo paese per omicidio.
In seguito a colloqui avuti con lui, Francesco decise di recarsi in Giappone, dove
giunse il 15 agosto 1549. Dopo avervi costituito una comunità fiorente di
oltre 1.000 cristiani, affidata a due confratelli che aveva condotto con sé,
Francesco nel febbraio 1552 fece ritorno a Goa.
Convinto che soltanto l’evangelizzazione della Cina avrebbe assicurato
al cristianesimo dell’estremo oriente una base sicura di espansione, il Saverio nell’autunno
del 1552 approdò nell’isola di Sancian, da cui tentò di raggiungere
Canton. Ma, ammalatosi, dopo circa dodici giorni morì nella notte tra il 2
e il 3 dicembre 1552, assistito solo da un cristiano cinese.