PRATICA
DELL’ESAME DI COSCIENZA
“Sono
stata buona, oggi? Il Signore è contento di me?… E gli Angeli, mi voleranno
intorno?”
(S.Teresina all’età di quattro anni, tutte le sere rivolgeva alla sorella
Paolina questa domanda)
III. ITINERARI DI ESAME PARTICOLARE SULLE VIRTÙ E BUONE ABITUDINI DA ACQUISTARE
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– EDIFICAZIONE, BUON ESEMPIO
- II mònito
di Gesù: «Voi siete il sale della terra, Ora, se il sale diventa scipito,
con che gli si renderà il suo sapore?» (Mt 5, 13).
- S. Paolo:
«Procurate di fare il bene, non solo dinanzi a Dio, ma anche dinanzi agli uomini»
(Rm 12, 17).
- La sola
presenza di un uomo virtuoso è tutto un insegnamento (Tertull. de Pallio).
- Stimo
più un’oncia di buon esempio, che cento libbre di parole (S. FRANCESCO DI
SALES).
- Osserva,
però, il S. Pietro Giuliano Eymard: «Fare il bene esteriormente, condannandosi
a una vita di regola e di dipendenza, senza poterne provare soddisfazione di cuore,
anzi risentendone punizione di rimorsi e angosce di spirito, diventa un peso insopportabile.
Bisogna avere per lo meno, la pace con la propria coscienza. Se costa fare il bene,
costa molto di più non
farlo, mostrando di farlo…» (La SS. Euc., serie IV p. 246).
ESERCIZIO
1. Ho
scandalizzato qualcuno, con mancanze contro la regolarità, l’obbedienza, la
carità, la sobrietà? (Mancanze).
2. Esercito cattiva influenza su altri, o lascio che qualcun altro la eserciti su
di me?
3. Sono stato sempre di buono spirito, evitando le critiche, mettendomi in tutte
le cose dalla parte dei Superiori?
4. Ho mostrato spirito di famiglia, prestandomi per gl’interessi della comunità?
5. Ho avuto un contegno costantemente edificarne, in tutti gli Esercizi spirituali?
6. Mi sono mostrato sempre dignitoso e amabile, nelle mie relazioni coi confratelli,
con gli alunni, con altri?
PICCOLI
BATTITI DI GRANDI CUORI
(Codice di cortesia cristiana)
L’Invito
di Gesù: «Imparate da me che sono mansueto e umile di cuore, e troverete
riposo alle anime vostre». (Mt. 11, 29).
Allontanare la malinconia anche quando si è soli, tenendo il volto sempre
composto a serenità.
*
Chiedere
scusa appena si è mancato di riguardo.
Riconoscere umilmente i propri sbagli e insuccessi. Non scusarsi nei rimproveri e
nelle osservazioni.
Cercare ogni mattina, avanti al Signore, ciò che può far piacere a
quanti ne circondano; studiare i loro gusti e i loro bisogni.
Usare sempre le formule di gentilezza: Il «Buon giorno», la «Buona
sera», il sorriso negli incontri, il «Grazie!»
Parlare con dolcezza agl’importuni e agl’impazienti.
Far mostra di non aver compresa un’allusione indelicata.
Non comandare, senza aggiungere una parola amabile.
Non dare avvisi o rimproveri, se non si è calmi, e senza avere studiato il
modo più affabile e insinuante.
Elogiare il fratello che ha operato bene.
Sacrificare i propri gusti, per seguire quelli degli altri, nella scelta del gioco,
del passeggio, del libro…
Sorridere al fratello che è nella tristezza.
Reprimere la propria vivacità, per non mostrarsi contrariati, né malcontenti,
specialmente con le persone che ci sono antipatiche.
Sopportare serenamente una conversazione noiosa.
Rendere un servizio, che mai sarà conosciuto e ricambiato sulla terra.
La durezza rende cattivi i buoni, mentre la dolcezza fa diventare buoni i cattivi.
S. Macario
La gentilezza è il profumo della bontà.