PRATICA
DELL’ESAME DI COSCIENZA
Sono
stata buona, oggi? Il Signore è contento di me?… E gli Angeli, mi voleranno
intorno?
(S.Teresina all’età di quattro anni, tutte le sere rivolgeva alla sorella
Paolina questa domanda)
III. ITINERARI DI ESAME PARTICOLARE SULLE VIRTÙ E BUONE ABITUDINI DA ACQUISTARE
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– MORTIFICAZIONE DEI SENSI, TEMPERANZA
- L’autore
della Imitazione di Gesù Cristo termina e riassume il primo Libro con questo
pensiero; Tanto sarà il tuo profitto, quanta sarà la violenza che ti
farai.
- È
il richiamo alla parola stessa del Divin Maestro: Chi vuol venire dietro a me, rinneghi
ve stesso (Lc 9, 23).
- È
il monito di S. Paolo: Se vivrete secondo la carne, morrete, se con lo spirito darete
morte alle azioni della carne, vivrete (Rm 8, 13),
- Ed egli
stesso ci fa sapere come si conteneva: Castigo il mio corpo, e lo rendo schiavo (1
Cor 9, 27),
- S. Agostino
ci premunisce; Non diamo al corpo un’energia pericolosa, perché non dichiari
guerra al nostro spirito (L. de Salut. monit., c. 36).
- E S.
Bernardo: Impari l’uomo a trattare il corpo come un malato, a cui si negano le cose
nocive che richiede, e al quale s’impone un regime che ripugna (Epist. ad fratr.
de Monte Dei).
- S. G.
B. De La Salle: L’uso dei sensi ci è stato dato per soddisfare i nostri bisogni,
e non per appagare la sensualità. Più vi darete alla mortificazione
dei sensi, più godrete pace interiore (Raccolta, p. 158),
- Iddio
ricompensa sempre il sacrificio con la gioia, FRÉRE EXUPÉRIEN D. E.
C,
- Portiamo
in noi la festa dei santi pensieri. B. CONTERDO FERRINI.
I
ESERCIZIO
1. Ho
mancato di modestia, in casa, dalle finestre, per le strade?
2. Ho letto cose inopportune, e senza permesso?
3. Ho parlato, mancando alla carità, all’obbedienza, alla prudenza?
4. Ho evitato la mormorazione, allontanandomi, se non ho potuto ribattere, o cambiare
discorso?
5. Non potendo fare grandi mortificazioni, ne ho fatte molte piccole? (Occasioni
odierne mancate).
II
ESERCIZIO
1. Sono
stato sollecito all’alzata di questa mattina?
2. Ho mancato di energia, e di virilità nel contegno?
3. Mi sono lamentato per il lavoro eccessivo?
4. Ho saputo troncare una lettura, una conversazione che facevano del male all’anima
mia?
5. Mi sono imposto qualche penitenza esteriore?
III
ESERCIZIO
1. Quante
volte mi sono fatto guidare dal piacere, dall’umore o dal capriccio?
2. Ho fatto atti di golosità nei pasti?
3. Ho offerto al Signore, almeno una piccola mortificazione a ogni pasto?
4. Ho mangiato fuori pasto, o mi sono lamentato del cibo?
5. Ho sopportato umilmente, e in isconto dei miei peccati, gl’incomodi del caldo,
del freddo, del tempo cattivo, di qualche indisposizione?
IV
ESERCIZIO
1. Quante
volte mi sono seduto o sono restato in una posizione incomoda alla natura, per abituarmi
al sacrificio e alla virtù soda?
2. Ho sopportato chi disturbava, chiacchierava?
3. Ho rifuggito dalla fatica, lasciandola agli altri, per non incomodare me?
4. Ho perduto, tempo a non far niente, a chiacchierare, leggicchiare…?
5. Quante volte ho pensato al, mio obbligo di mortificarmi per espiare i peccati,
reprimere le passioni, imitare Gesù e i Santi, attirare grazie sull’apostolato
mio e degli altri?
ASPIRAZIONI
Cuore
di Gesù. vittima di carità, fate che io sia per Voi ostia viva, santa
e accetta a Dio. (300 g. per le persone consacrate a Dio).
O Gesù, fate che io sia vostro, tutto vostro e sempre vostro! (300. g.)
Quale preparamento più degno a Te, o Signore, che il santo olocausto di una
carne crocifissa al peccato, di uno spirito albergo de’ tuoi casti pensieri, di un
cuore che ha gli affetti suoi nell’alto de’ cieli? B. CONTARDO FERRINI.
Per tuam immaculatam Conceptionem, o Maria, redde purum corpus meum et sanctam animam
meam. S. ALFONSO (300. g.).